Orto di Vi

Le conoscenze tecniche e scientifiche di cui disponiamo oggi hanno fatto sì che Viviana Leo fosse una di quelle persone cresciute con lo sguardo attento tipico di una curiosità innata e la mente sempre aperta a recepire insegnamenti preziosi.

Distinguere tra tradizione e innovazione è facile

Ciò che è un po’ più complesso, invece, è capire se l’innovazione sia rispettosa o meno, anche a lungo termine, delle leggi che governano la natura e, in particolare, dell’agricoltura in quanto fonte di sostentamento principale della società.

Da qui è nata l’idea dell’Orto di Vì.

Una realtà imprenditoriale dove sia la founder che i suoi partner e collaboratori hanno le COMPETENZE per lavorare e produrre nella piena consapevolezza di questa distinzione. Per portare in tavola prodotti genuini, anche se frutto di tecniche innovative.

Così facendo, Viviana Leo è entrata a far parte di una nuova generazione di agricoltori altamente qualificati, anche noti con l’acronimo IAP (Imprenditori Agricoli Professionali).

Grazie alla sua tenacia ed esperienza, Viviana ha scelto di formarsi con costanza, di inseguire l’analisi e di rimanere saldamente ancorata alle sue origini.

Questo ha fatto sì che ricerca e innovazione fossero il focus principale della sua attività.

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In definitiva, acquistando i prodotti dell’Orto di Vì, si può essere certi del fatto che tutto il team lavora con dedizione ogni giorno per garantire che i prodotti consegnati abbiano elevati standard qualitativi.

E di questo è possibile esserne certi perché Viviana Leo ci mette la faccia e perché ogni singolo ortaggio è il frutto di 4 attitudini fondamentali:

Un esempio pratico dell’attuazione di questi requisiti è la scelta del telo di protezione pacciamante utilizzato per evitare che crescano erbe spontanee sul terreno coltivato.

Si tratta di un elemento indispensabile se si considera che l’alternativa consiste nel togliere le erbe a mano (operazione che richiede moltissimo tempo) o nel munirsi di un erbicida che penerebbe nel terreno e inevitabilmente sarebbe assorbito dalle colture.

Il problema consiste nel fatto che tali teli sono economici se acquistati in plastica, mentre se si volesse optare per una soluzione meno inquinante e più rispettosa dell’ambiente si dovrebbe passare ai pacciamanti in iuta, molto più costosi.

Per evitare la soluzione più difficile da smaltire e contemporaneamente venire incontro alle esigenze economiche di una nuova impresa, Viviana Leo ha scelto per il suo Orto un film per pacciamatura in amido di mais, interamente biodegradabile, tanto che con le piogge invernali si trasforma in concime per il terreno.

L’attenzione all’ecosistema, però, non si rispecchia solo nella fase della produzione agricola. Anche il packaging dell’Orto di Vì è stato attentamente studiato per essere completamente plastic free e in materiale biodegradabile e compostabile.

L’orto di Vì:
germogliato sotto la pandemia

L’Orto di Vì è un progetto tenuto nel cassetto già da qualche tempo, ma si è deciso di attuarlo e renderlo vivo solo durante la fase più critica nel nostro paese dell’epidemia di Covid-19.

Come mai si è scelto proprio un periodo simile?
Per due ragioni, una pratica e una emotiva.

In primo luogo, si era in un momento in cui le fasce più deboli della popolazione, i nostri nonni, avevano difficoltà a fare la spesa. Da qui è nata la spinta a consegnare box con verdura selezionata dall’orto che Viviana e il suo compagno già coltivavano.

Oltre a questo, poi, c’è da considerare il coinvolgimento emotivo e la sensazione di benessere che trasmettono i prodotti della terra, dalla semina fino al raccolto.

Di quell’inizio la stessa Viviana dirà in seguito:

“Ho pensato che l’idea di distribuire il raccolto con tutte le primizie primaverili in un periodo di incertezza come quello, dove ogni giorno facevamo la conta dei morti, potesse trasmettere un messaggio positivo, di rinascita. E magari un giorno non troppo lontano riusciremo a ritrovare anche quel rapporto con la natura, reverenziale e complice allo stesso tempo, che avevano le generazioni precedenti”